giovedì 21 agosto 2014

Proclama del Premier Australiano che totalmente condivido

AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Sembra che il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.
violaciao

Riflessioni dopo lettura di Oriana Fallaci



Sto leggendo due libri di Oriana Fallaci, “La rabbia e l'orgoglio” e “La forza della ragione”... volevo scrivere, dovevo farlo, ed è venuto fuori una specie di proclam-ino

te lo passo, perché oggi, ancora e sempre, più che mai, incalzata dalla vita, so che sei l'unico che mi ha spiata dentro, e quella simbiosi mi manca da morire
"...e me, i comunisti sì che mi inquietano e chi li sostiene mi fa incazzare, perché penso che quanti sono in età da costruirsi una vita, siano turlupinati e chissà se ce la faranno a metter su una simiglianza di futuro, un futuro degno e rispettoso di quei valori che la rendono degna di essere vissuta, la vita. Un percorso che ai nostri giorni verdi e fertili si poteva intraprendere, si poteva sperare e ci si poteva, con la volontà e magari col sudore, arrivare
ma per mille ragioni - komunisti in capo alla fila, a braccetto con la cara santa romana chiesa e con le masse inselvatichite e fanatiche e fondamentaliste - per coloro che noi, belli tranquilli qui ad ammirare l'alba e il tramonto e a seminare e innaffiare e potare fiorellini - quando non sono terrificanti siepi con miliardi di foglie da spalare! - chiamiamo figli dei nostri figli, c'è il forte rischio che vadano a essere tempi non solo difficili, ma dolorosi e non sia mai, terribili, e non mi concedo il diritto di fingere di non vedere o quello, nel mio piccolo, di tacere
alzo la voce non per me o per mal di pancia personali, o per il gusto di fare polemica e parlareparlareparlare come fanno quelli che vanno fuori di senno. no no, io alzo la voce per quelli che amo, per i fiori che oggi mi godo, per la musica che ora possiamo ascoltare e cantare, per la libertà di continuare a farlo, per la libertà di camminare sola o in compagnia e scegliere di fare, dire, uscire, amare, viaggiare, pensare, scrivere, restare immobile se mi va
io guardo al mondo e lo desidero migliore per tutto questo e ancora e sempre, per il sangue del mio sangue che se dovesse soffrire farebbe soffrire me, ancora di più, pure dovessi trovarmi sulla nuvola più alta del cielo, in special modo se mi fossi girata dall'altra parte, in serafico ed egoistico silenzio
alzo la voce perché mi sento e sono parte integrante di un universo svilito, degradato, malato e truffaldino e che vorrei migliore perché la Terra ha fame e sete di verità e muore soffocata dalla mistificazione
alzo la voce perché sono colma di sentimenti di amore che non ammettono svicolamenti, perché sono sempre stata una che dice pane al pane e vino al vino e non mi nascondo dietro ai paraventi che in molti tirano su per comodità, comodità che è mancanza di coraggio, mancanza di fede in se stessi
sono una che ritiene giusto mostrare la faccia della medaglia in cui dice di credere, e non è mai stato e mai sarà, che da me qualcuno otterrà un sorriso non meritato
perché sono una che quando compra paga e paga anche quando non prende
e non mi vendo, e non mi nascondo dietro ogni prossimo angolo, gradino, persona, altrui esigenze, per non andare avanti
perché chi indugia sempre in attesa di un momento migliore mente. Mente, poiché sa che tutto ciò che all'uomo è dato stringere tra le mani è il qui e ora
come riflettevo sere fa, ebbene sì, ORA è tutto ciò che abbiamo tra le mani... come le torri gemelle che l'attimo dopo non c'erano più. e io, come tanti, non ci ero mai salita... e chi ci stava dentro, fin lassù lassù tanto alto che si sentiva invincibile e inattaccabile, non è più sceso ovvero, è scomparso in un lampo distruttivo
abbiamo un mondo dentro di noi, poiché tutto ciò che è dentro e in basso riflette ciò che è all'esterno e in alto, e quello indica, il dito indice sollevato e puntato verso l'alto delle rappresentazioni del Cristo e dei santi negli affreschi della Cappella Sistina e nel San Giovanni di Leonardo, e il mondo è una ricchezza, un dono supremo e meraviglioso e i gli ottusi non sono degni di calpestarne il suolo"

Fuoco di fila tra la sottoscritta e una carissima amica, alla copia di lettera aperta ai quotidiani





Cara amica,

Io sono una di quelle che tu definisci “le sinistre donne della sinistra intellettualoide italiana (con la i minuscola, che per loro non spreco la maiuscola...).”
Le quali poi “ Vanno smascherate, quotidianamente e senza remissione! Sono abiette.”

Francamente non so perchè dovrei essere smascherata, visto che non mi sono mai mascherata, e anzi, con orgoglio, ti informo che a lungo negli anni d’oro del “risveglio delle donne”, meglio definito come femminismo, ho dato il mio contributo perchè le donne tutte ottenessero riconoscimenti e diritti da sempre loro negati.
Molte di quelle lotte si sono poi concretizzate in: divorzio, aborto, procreazione assistita, consultori, equiparazione dei salari. Tanto per fare qualche importante esempio. Diritti acqusiti che i governi di destra, compiacendo il Vaticano, tengono sempre sotto minaccia. Come è il caso dell’aborto, della procreazione assistita che ora, ridimensionata da una legge approvata dai governi di questa destra, costringe le donne (discriminando quelle non abbienti) ad andare all’estero per ottenere ciò che fino a qualche anno prima era loro garantito in Italia. Persino i consultori sono quasi del tutto scomparsi.
Comunque, mi rende felice la consapevolezza che in questi ultimi 30 anni molte donne hanno potuto usufruire di leggi che le lotte di quelle “abbiette donne” che tanto detesti, insieme alla sinistra progressista, sono riuscite ad ottenere.

Domenica scorsa non ho certo mancato l’appuntamento di Piazza del Popolo. E’ stata una manifestazione fantastica. La moltitudine di donne di età, ceti sociali e credi politici diversi che reclamava rispetto per la propria dignità mi ha fatto sperare in un nuovo scatto di orgoglio femminile. Perchè considero che, con la cultura di questi ultimi 15 anni che propone alle giovani generazioni di raggiungere carriere e facili guadagni sacrificando bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con ruoli pubblici, si sia superata da troppo tempo la soglia della decenza.


segue corrispondenza tra amiche

Clara carissima, ho sempre saputo che fossi una donna di sinistra, insieme a tante altre di quelle che gloriosamente, costituendo eccezione, confermano la regola (??? che vorrò dire???)
Al contrario di una mia amica, amica fin dall’adolescenza, sorella del mio primo ragazzo, la quale pochi anni fa per aver io espresso il mio pensiero mi sbraitò con trattenuta ferocia: - lo sapevooo! lo sapevo che eri di destra e finiamola qui sennò si rompe un'amicizia!!! - argh!, io stimo la persona-individuo e ne rispetto il percorso.
Abietta trovo non la lotta che nasce spontanea, ma quella sospinta, quella che si erge sotto gli indottrinamenti che vengono insufflati fin dalla nascita - e tanti, tantissimi sono i soggetti che hanno bevuto un latte rosso. Preferisco il rosso e l'azzurro che sappiano trovare del buono nel piatto offerto scambievolmente l'uno all'altro.
Qua si vogliono artatamente spingere a mischiare giustissime lotte, rivendicazioni, battaglie con il sovvertimento di principi costituzionali che si tenta sfacciatamente di aggirare e sei troppo intelligente e matura per non sapere quello che intendo.
Si vuole dare la spallata a un governo democratico eletto secondo le leggi vigenti. La maggioranza seria regge, sono i fantocci che se ne sono andati, e meglio così, infrangendo le regole. Guarda caso, il Premier non li ha sbattuti fuori a calcioni come d'istinto lo avrei visto tanto bene io metterli alla porta. Avrebbe costituito un'offesa al volere espresso dal Popolo. Ma chi cerca il potere se ne fotte del Popolo e va sproloquiando di benessere del Paese etc etc, che non si possono più nemmeno sentire, dall'alto della ricca sedia su cui poggiano il deretano. Come tutti, d'altronde.
Stanno tentando atti di sfrenata visualizzazione creativa, con quel dimettiti dimettiti. Ma di ché. La finissero e ricoprissero i ruoli che il voto espresso ha loro consentito e mollassero quanto è stato negato. Da che mi ricordi, negli anni, la sinistra ha fatto più ostruzionismo che opposizione e certe battaglie di cui parli sono state comunque portate avanti da Radicali e da un Craxi che è poi stato ostracizzato da un Di Pietro che mirava allo strapotere attraverso le connivenze con quella parte di magistratura, detta democratica, che da allora esercita un pugno di ferro stra-rosso.
Trovo vergognosa anzi, sconvolgente, la sfacciataggine e il menefreghismo totale verso un comune, elementare senso della libertà democratica dell'individuo. La Legge è Uguale per Tutti? Come fanno a portare avanti questa bandiera se poi sottopongono a ogni sorta di gogna un cittadino cui sono state costruiti addosso vestitini che loro chiamano prove? Ma non siamo tutti innocenti fino all'ultimo grado di giudizio?
E ti dirò, alla fabbricazione di quel tipo di "prove", non sono mai stati, a livello mondiale, estranei, ogni sorta di servizio segreto deviato. In quel modo, son tutti buoni a sbattere sul campo agenti pagati per interpretare certi ruoli. E la sinistra a cui il potere è sfuggito di mano, da tanti anni le sta tentando tutte, le strade per riprenderselo, e chi potrebbe negare a priori che non ci troviamo in tal pasticcio?
Comunque, seppure trovo che Silvio Berlusconi sia una persona che impegna se stesso oltre ogni limite mentre potrebbe essere a pancia all'aria su una spiaggia dorata, circondato senza rotture dalle più disponibili e fighe ragazze del mondo, non è a sua difesa che parlo. Trovo inaccettabile quello che si sta armando contro la LIBERTA' e la DEMOCRAZIA e la COSTITUZIONE. Contro di ME, in fin dei conti e in linea di principio!
Un Presidente della Repubblica che invece di mettere in guardia quei forsennati dai pericoli del disastro che vorrebbero causare, minaccia il Premier se non tace e se non evita le contromanifestazioni. Non ho parole, e questo mi dà la misura di quello che vedo crescermi intorno, torbidamente, a tela di ragno.
Il Popolo di cui, ciascuno di noi, con l'ausilio del proprio intelletto e sensibilità fa parte, e a cui purtroppo, a mio parere, si assommano le marionette, rischia di fare la fine dei regimi di non troppo vecchia memoria. Il Premier ha il dovere-diritto di proseguire la legislatura; il diritto di non essere spiato nel corso della sua vita privata; di essere eventualmente, per crimini orrendi, direi, essere portato davanti al Tribunale dei Ministri, di non essere dato in pasto ai media prima che ne vengano assicurate le prerogative di suo diritto, come quella della non-diffusione di eventuali intercettazioni, esperite tra l'altro, e giustificate, eventualmente, soltanto nei casi di grave leso diritto democratico. Il Premier rappresenta un Paese, ed è supremo dovere di ogni qualsivoglia Istituzione democratica, tutelarne l'immagine di fronte al mondo intero, rimandando ogni forma di attacco all'immagine, alla fine del mandato stesso, quando Egli torna a essere un "comune" cittadino.
Il Premier non scappa. Hanno posto soltanto agli arresti domiciliari fior di mafiosi i cui crimini non si contano e bancarottieri che hanno messo in mutande innumerevoli famiglie, presunti assassini sfuggiti alla giustizia per mancanza dello stesso accanimento da parte delle autorità inquirenti; feroci assassini sfuggiti alla nostra giustizia si sono assicurati l'impunità estera grazie all'ideologia che lega certe correnti con certi Paesi; si ignorano i barboni morenti all'agghiaccio, quelli che vagano sotto i ponti, le mentecatte scalze, mezze nude e evidentemente imbottite di droga, spinte a fare accattonaggio in ogni angolo-semaforo delle città; i bambini Rom, che fin dalla nascita vengono indegnamente sfruttati, e così le donne, ma le associazioni "umanitarie", il Papa, le soccorritrici dell'umana dignità si accorgono delle aberrazioni solo quando fa comodo un po' di pubblicità e subito, voilà, sorgono le fondazioni, le onlus, si trova una parte in teatro, un ruolo al cinema, un posto di conduttrice da spalla in una trasmissione, pur senza avere altro titolo che quello di essere già stata favorita a entrare a far parte del "pubblico", e non certo per intelligenza, che poca ne mostra: sfruttamento ignobile a scopo di lucro e faccia di tolla per portare avanti bandiere false e ipocrite.
C'è un cartellone pubblicitario, (- tra le centinaia di porcate immesse nelle miriadi di circuiti mediatici, ogni giorno, da che io ricordi, da ogni parte, di ogni colore -) all'incrocio tra l'Infernetto e la C. Colombo, direzione Roma. E lì da tempo. L'ho segnalato. Nessuno lo toglie. C'è scritto Rouge et Noir e mostra un deretano degno della miglior mignottella minorenne in lasciva offerta: una grossa zip aperta fino all'altezza di uno sfintere che suggerisce vìolami vìolami...
Questo per dirne appena qualcuna. Scusa Clara, dove sono rimaste insediate le donne indignate, ma perché, sempre per dirne una, non l'hanno tirato giù coi denti e non sono andate fino al fotografo e fino alla povera mignottella ... sfruttata!!!... la quale, come tutte quelle che si sono da sempre prestate a ogni forma di ben consapevole prostituzione, di bassa lega, di alto rango, di interesse carrieristico, opportunità di arrampicamento sociale, artistico, giornalistico, televisivo a sculettare a ogni istante e in ogni trasmissione! E come mai non si sono letteralmente divorate, le grandi battagliere donne difenditrici della sempre "dignità della donna" quella "………a", permettimi l'eufemismo, della moglie di Totti che non so nemmeno come si chiama, che fino all'istante prima di partorire la creatura (col rischio di spararla sul palcoscenico acché gli si schiantasse il cranio che magari in fondo in fondo nemmeno lo voleva ma è servita, la pancia a consacrare di lei l'immagine della donna... trasgressiva, ohhh come di sinistra, sciolta: come i cani, dico io -) ha calcato la scena stretta e fasciata e zompettante peggio di una Ruby qualunque, incurante anche e vieppiù del rischio di un parto prematuro, in virtù onore e gloria di se stessa e della propria sete di piacere di esaltare, di istigare gli istinti altrui, maschi et fimmini sì, così li chiamo, qui, a definire l'identità affibbiata loro da quella pupazza straricca e blasfema e calpestatrice di ben altri sacri valori e diritti!!!
Io ritengo di essere una donna che ha cercato di dare un peso ai valori che ha sempre ritenuto giusti. Giusti per una società intera, non per un colore. Ho votato per il divorzio, per l'aborto, perché venisse lasciata l'opportunità di una giusta procreazione assistita, voterò per la libertà democratica di liberissima associazione spontanea di persone di qualunque sesso, del loro diritto a crescere figli e di essere giuridicamente riconosciuti come coppia. Voterò con libertà di intendimento, a destra, a sinistra, come ho già fatto in passato quando ho ritenuto sostenere giuste battaglie e cambiando opinione a seconda dell'impegno e dei risultati riportati dai votati.
Non voterò mai per un'ideologia.
Ho votato questo Governo, con una legge elettorale che ritengo scevra dell'ipocrisia insita nella precedente, che ci si vuol far passare per giusta. Ma quando mai! I personaggi sono comunque e soltanto espressi dalla volontà del Partito! Altro che liberamente eletti! Voglio sapere le intenzioni del Partito e se do il voto, suppongo di potermi fidare di chi lo costituisce. Non intendo essere presa per i fondelli dalle pretestuosità della sinistra.
Non si contano - e ne conosco svariati - i comunisti ricchi e che conducono una vita da nababbi. Non mi sembra onesto, né nei confronti dei tanto sbandierati diseredati, né, tantomeno, nei confronti di se stessi. Alla resa dei conti dovranno darsi del mistificatore.
E' comodo fare battaglie comuniste quando la sera alle spalle ci si chiude una porta che a volte sembra addirittura foderata, invece che con il velluto, col prosciutto. San Daniele, ovvio.
Interessante scambiare opinioni, parlare di ideali, di azioni. Parlarne nel rispetto della persona che si fa rispettare perché crede onestamente in ciò che la anima. Non ammetto che si usino i bambini e gli adolescenti per fare propaganda. Ne ho visti in piazza, ne vedo davanti alle sedi dei partiti di sinistra, a scalmanarsi, indotti a fare i portavoce di adulti. Questo, anche, è indegno.
Per chiudere, se uno solo di quei guardoni non ha uno scheletro nell'armadio e se Ruby non ha superato la minore età da almeno 7 anni, io mi incorono Regina d'Inghilterra!!!
te vojo ben. laura
nota: ci conosciamo da una vita: non mi ha risposto.

fuoco di fila dopo copia lettera aperta

Cara Laura,

Negli anni 70 il partito radicale si impegnò moltissimo in molte battaglie per l’approvazione di leggi per i diritti civili, anzi ne fu promotore. Tali leggi, quali appunto quelle su divorzio e aborto, non sarebbero mai state approvate senza l’appoggio del PCI. Il movimento femminista fece la sua parte.
Craxi non c’entra nulla né con quelle lotte né con quelle leggi.

Come potrai immaginare non condivido una sola parola di quanto mi hai scritto.

Posso dirti che personalmente non amo i guru. E ancor meno i seduttori che manipolano come vogliono chi cade vittima della loro fascinazione.
Non amo l’atteggiamento fideistico in genere, come quello che caratterizza gli adepti di Berlusconi., come se perseguissero non un’idea, un’ideale, un progetto, ma una sola persona. Come gli adepti di una setta.
Il capo carismatico è da seguire ciecamente ovunque e comunque.
E’ questa la libertà di cui parli?

Della vita privata di Berlusconi me ne frego altamente, e ancor meno mi interessano i suoi comportamenti, fino a quando non diventano reati ovviamente. Ed è a questo punto che ritengo non si possa più invocare il diritto alla privacy. Fare sesso con una minorenne in Italia è ancora reato, anche se in privato.
E in presenza di reati (anche se solo sospetti) entra in ballo la Magistratura. E’ suo dovere, altrimenti che ci sta a fare? E´ cosí per tutti. Anche per il capo, o no?
Ma il potente cambia le leggi a suo favore, minacciando di stravolgere la Costituzione, infischiandosene degli altri. In nome della libertà, naturalmente. La sua.

Non sono affascinata da Berlusconi, tutt’altro. Non amo la concezione che ha della vita, dove tutto è acquistabile, tutto è corruttibile. E lui corrompe. Anche gli animi.
Non sono sedotta dal suo falso sorriso maniacale con cui cerca di rassicurare che tutto va bene, solo perché a lui è sempre andata bene.

Non tollero la concezione che ha delle donne e degli omosessuali. E mal sopporto che, a scopi elettorali, lanci perenni anatemi contro improbabili comunisti (dove sono?) mentre corre ad abbracciare Putin, lui sí un vero comunista del KGB, con cui tratta affari personali.
Inoltre lo considero un governante incapace (sai dirmi una cosa decente che ha fatto per l’Italia in 15 anni di governo? Vorrei me ne elencassi qualcuna), un grande mentitore, irrispettoso delle Istituzioni, sfruttatore della buona fede di chi, caduto nella sua rete seduttiva, lo adora incondizionatamente.

Infine, per usare un tuo termine, lui sí, è una persona abietta.

In breve, l’universo del tuo capo mi produce una profonda tristezza e altrettanto disgusto.
E su questa base, temo sarà difficile, se non impossibile, trovare tra noi un punto d’incontro.

Ancora un abbraccio. Clara.

P.S. Scusami se non commento altri discorsi che fai sulle donne. La moglie di Totti? La ragazza della pubblicità? Non ho ben capito cosa vuoi dire. Se hai dato uno sguardo al video che ti ho segnalato, ti sarai resa conto della dura denuncia che la Zanardo (ex femminista) fa dello sfruttamento in pubblicità del corpo delle donne.
Ma mi permetto una domanda: perché le donne ti provocano tanto risentimento?

17.02
Buongiorno Clarita,

ah, a proposito di partito radicale, ricordo con stupore come potessero essere andati tanto al di sopra delle righe da trasportare su un carro dorato la... non so il nome anagrafico ma, in arte Cicciolina. Quello non fece sufficiente scandalo, ovviamente; lo ritenni insultante e non condivisi poiché la suddetta con il corpo spalancato allo sguardo altrui, si era già creata una bella posizione economica, e tanto le doveva bastare. Ma i radicali pensarono fosse chic fare un gesto di tale valenza trasgressiva. Comunque, già allora la libertà di "espressione" psicofisica del leader Pannella, era grande.

Fu un assalto al presunto rigore del Parlamento che venne accettato poiché era comunque, perfettamente legittimato dal voto, come vuole la Costituzione. Oggi gli articoli della suddetta vengono rimuginati come fossero versetti della Torah. Fu anche un assalto alla tanto sbandierata dignità della donna, almeno dal mio punto di vista. Dignità e libertà al femminile per me non si coniugano a quel modo, così come omosessualità non si coniuga alla maniera del gay-pride day. Per me, già allora, non era così che si sarebbero dovute fare le battaglie per i diritti delle donne e civili in generale.

Salterò di palo in frasca. Bettino Craxi col piglio e l'intelligenza politica che lo caratterizzavano, contribuì fortemente all'approvazione della legge sul divorzio. Fu capro espiatorio di una classe politica iper-corrotta che la magistratura finse di voler attaccare. Finanziata dall'estero ai soliti fini, da un lato; rintorcinata sui propri interessi di comunelle, di raccolta voti con ogni mezzo e sistema dall'altro. Ma la magistratura aveva ben altri intenti e camuffò gli stessi sotto la denominazione "democratica", ovviando di mettere la "K" al posto della "C". Non si accettò la separazione delle carriere poiché questo avrebbe intralciato l'auspicato cammino di certi personaggi che miravano a prendere in mano le redini a suon di sceneggiate e a colpi di ingiunzioni. Misero l'Italia produttiva in ginocchio, non per fini democratici ma di potere che intendevano perseguire. Il sistema non è mai cambiato. Sono cambiati alcuni degli aspiranti pupari, mentre le mezze tacche della parrocchietta rimangono avvinghiati, come i pidocchi che se non li stacchi da lendini, prolificano e imperano imperterriti. A meno ché non fai rasatura totale. Pensierino: carino Veltroni che affermò, a chi gli chiese conto, di aver pagato il quartierino a Manhattan della creatura coi proventi del suo libricino, nemmeno ne avesse vendute due miliardi di copie - certo, da sindaco di Roma, le ha imposte alle biblioteche italiane e quello, un minimo gli avrà pur fruttato...

L'Italia è un Paese fortemente fondato sul clientelismo. E questo, che esisteva e non morirà poiché è entrato a far parte integrante del nostro sistema, è un dramma genetico. Ministeri, corporazioni, sindacati e sindacalisti carrieristi, portaborse e uscieri, assicurazioni e finanziarie, banche e Monti di Paschi senesi corrotti e corruttori, Parmalat e crack con tutti quelli che ci giravano dentro alla faccia degli imbecilli sprovveduti, holdings, supermercati e ipermercati, cooperative rosse e fondazioni di cui, solo il caro Fassino, - e sono ferma a svariati anni fa - ne possedeva ventisette su cui, ovviamente, come tutti gli altri, non paga tasse perché quello è l'intento del meccanismo fondativo -; reti televisive di stampo politico marcatamente di sinistra, a iosa e martellanti, e testate giornalistiche e foglietti che più ne stampano e più intascano - a proposito, saprai che L'Unità diretta dalla candida Conchita intasca più contributi editoriali di ogni altro quotidiano, indipendentemente dalle copie effettivamente vendute. Come tutti del resto. Basta stampare. Perché il profitto accomuna e la legge fu approvata. E la foresta amazzonica soffre ma... i soldoni scorrono e gli ecologisti tacciono e ingrassano. Saprai anche che la carta riciclata è un composto chimico altamente inquinante, per via dei micidiali collanti con cui viene riagglomerata ma, fa chic e fa soldi. Di certo non ignori che le fondazioni e le onlus sono macchine mangiasoldi e non hanno niente da invidiare alle comunità religiose, in quanto a tasse non pagabili.

Il Berlusconi e Putin. No cara. Il Berlusconi e l'approvvigionamento di risorse combustibili. Il resto è contorno. Non si sta al caldo senza pagare pegno. Con la differenza che il combustibile è per tutti, al contrario dei rubli convertiti in dollari che scorrevano a milioni, per finanziare il partito comunista e i suoi rappresentanti e non certo per dare pane ai morti di fame. E comunque, a chi giova un popolo che scalcia? A chi su quel popolo si appoggia per fare carriera e arricchirsi. Trovami un solo comunista attivista di quel partito che non abbia un bel conto in banca. E ti dirò, questo mi disgusta di più, poiché non c'è ipocrisia peggiore del sepolcro imbiancato.
Vorrei, per onor di equità, che per ogni singolo sospetto venisse messa sotto intercettazione persecutoria la classe politica intera e i magistrati stessi. Credi accetterebbero? Oh no, si appellerebbero al diritto di privacy, di libertà, di incostituzionalità di tale forma di spionaggio preventivo e invasivo... Nemmeno il test della cocaina vollero fare. Non costituzionale, privacy, diritti... Ma di ché? Uso e consumo di comodo di leggi e interpetrazioni con conseguente accettazione, altrettanto di comodo delle giustificazioni, sempre da parte degli organi... garanti.

Ciò non toglie che, salvognuno rimangano gli idealisti. Ma l'idealismo non ha colore, al contrario di quanto vollero far credere i partigiani nel momento della liberazione sì, ma anche delle atrocità commesse nel nome di vendette e brama di arricchimento. E se i giovani so' ragazzi, so' ragazzi indipendentemente dalla bandiera che portano in mano, e l'ideale va onorato. Da condannare, invece, sono i mezzi e l'eventuale perversione con cui poi, tale ideale marcisce e snatura.

L'Uomo e la Donna, come possiamo constatare, al di là di quanto c'è pur scritto nella Bibbia, sono fatti in modo strutturalmente diverso. Un significato ci deve pur essere. Essere Donna, combattere contro il potere sovrastante del maschio, derivatogli dall'antica necessità di partire in caccia di prede per sfamare famiglia e clan, non doveva significare snaturare i valori di base. Dove non c'è famiglia non c'è società fruttifica. Spiacente. Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Quella che doveva essere una sacra battaglia per umanamente sacre rivendicazioni di riconoscimenti, è diventata, impostata male fin dall'inizio, carica di rabbia repressa e disgregativa, una guerra all'ultimo sangue. Bella, 'sta libertà in solitudine di affetti, libertà di sbattersi la porta dietro le spalle la sera, e di sdraiarsi in un letto vuoto di notte, senza la profonda soddisfazione interiore di aver speso un'altra giornata della nostra vita al fine di intessere quelle umane e prolifiche relazioni che costituiscono la base di una società civile vitale per l'oggi e il domani.

Bella libertà quella di scappare di casa al mattino presto e affannarsi in mezzo al frastuono per raggiungere una sede lavorativa a ricoprire un ruolo che altre centomila potrebbero essere lì al posto nostro, - ma tanto ci siamo liberate e a fine mese ci pagano anche lo stipendio e chissà quante belle cose poi ci facciamo! - dopo magari aver depositato - e meno male, che ancora si prendono quei cinque minuti per avere il tempo di affidarli piuttosto che lanciarli al volo, i frutti di quello che in fretta e per piacere avevano pensato di considerare amore. Senza dire del percorso a ritroso la sera, per trovarsi affrante e sfrante a crollare su un letto di spine con nient'altro addosso che la pelle e lo sfinimento esistenziale che poi spinge ad andare magari in cura ché la depressione se le mangia e il matrimonio si sfascia e lui non mi capisce e figurati che cazzo me ne frega a me di capire a lui e i figli, se per disgrazia sono venuti bè, anche quelli chissenefrega, io esisto e tengo i diritti.

E bella libertà quella di guardarsi un giorno intorno e contare, contare donne come fossero pecore che a forza di contare mi addormento, che ci stanno intorno e solo quelle ché gli uomini che tanto si sarebbe in fondo all'anima voluti, quelli se la sono squagliata con le cosiddette - scusa anche qui l'eufemismo - "fighe mosce" - che hanno capito che laddove non c'è via di mezzo, meglio quello che fingere di essere contente per quello che è rimasto tra le mani - e che per carità è bellissimo e consolante ma non è quella che l'armonia universale cerca. Il pasticcio si raddoppia e nessuno è contento. La mela non è intera nemmeno dopo tutte 'ste battaglie sfegatate.

Perché stelle e galassie e soli si reggono inalterati in sospensione, grazie all'equilibrio. Quello stesso che non c'è e che, pur cercato, non si è trovato poiché l'equilibrio è una situazione difficilissima da raggiungere. Ci vuole amore, quell'amore fatto di comprensione. Comprensione consapevole e chi più ne ha acquisita, più ne deve mettere, perché solo così si potranno raggiungere risultati di crescita da entrambe le parti, e coesione, piuttosto che disgregazione.

L'insegnamento più grande che il buon Buddha ha lasciato a germogliare è: se incontri il tuo maestro uccidilo. Ma questo non vuol dire crocifiggere l'oggetto esteriore, bensì crescere fino a riconoscere in sé la capacità di essere divino, indipendente e libero da ogni indottrinamento. Forse ci illudiamo di esserlo, di pensiero indipendente e magari un giorno lo saremo. Ciascuno a proprio modo segue la via verso quella forma suprema di libertà. Vitale, per me, rimanere aperta di pensiero e vigile contro condizionamenti subliminali che arrivano, di certo, da ogni lato. Ciò che ritengo mi contraddistingua da alcuni altri soggetti, è la intatta capacità di vedere oltre le apparenze, da qualunque parte esse mi vogliano essere propinate. E se un pensiero è giusto, ribadisco, per me non ha colore a priori.

Dimenticavo: il buon Pannella digiunatore e scioperatore indefesso, nel lontano 1997 compartì giorni di ricovero con Gastone, nella lussuosa clinica Quisisana, che a lui toccò per via di un'assicurazione che da anni pagava di tasca propria. Uscita di camera per una boccata d'aria, all'ora del tè, ora in cui l'onorevole riceveva prestigiose visite di partito, vidi sfilare un'infermiera in chicchere e piattini che spingeva un glorioso carrello carico di ogni ben di dio, servito con bei servizi d'argento e porcellana. A me, ovviamente, nemmeno acqua servita in un bicchiere di plastica. L'onorevole aveva una grande camera con splendida terrazza e si beava del lusso che la sua posizione, molto sfacciatamente, sotto gli occhi altrui di cui non gli fregava una grande minchia ché tanto lui al Parlamento ci stava, inabbatibile, da anni, gli consentiva. Esempio di uno per tutti.

Sembra una quisquilia, ma non lo era. Al contrario, dava, in un lampo che d'altronde non necessitava di essere percepito, la misura, nel piccolo, della grande mistificazione.

Vado a proseguire la giornata. amicalmente, laura

20.02
Scusami Laura, ma non ti seguo.

Io ti parlo di reati e non di semplice malcostume, nei confronti del quale questo paese ha purtroppo sviluppato una totale indifferenza.
Che Veltroni si sia comprato un loft a NY non è reato e non ne deve dare conto a nessuno. Per cui, se ha detto che l’ha comprato con i proventi del libro, potrebbe essere vero. Inoltre, visto che anche tu ed io abbiamo comprato una casa, penso che lui, sicuramente più benestante di noi, abbia potuto fare altrettanto. Con soldi suoi guadagnati onestamente.

Un mio amico ha scritto un libretto che non vale molto, qualcosa del tipo taccuino di ricordi. Lo puoi trovare nelle Biblioteche Comunali di Roma. Questo mio amico non ha né potere né agganci e non ha guadagnato un euro per il fatto che il suo libro si trovi nelle Biblioteche Comunali.
Ma forse ti riferivi alle librerie italiane. In questo caso credo sia interesse della casa editrice preoccuparsi che il libro abbia una buona distribuzione, o no?

Cicciolina fu eletta regolarmente. Elezione discutibile (provocazione da parte dei radicali) ma regolare.
Voglio dire, non ha ottenuto il seggio in cambio di prestazioni sessuali, come sembra il caso evidente di tante sciacquette piazzate in parlamento dal tuo presidente (e purtroppo anche il mio). Televisione o Parlamento, la moneta di scambio. Oltre ai soldi a fiumi, naturalmente. Bel sistema, no?

La tua tiritera sulle donne non l’ho capita. Posso dirti che mi sembra di percepitre una certa ingiustificata aggressività.
Alla FAO tu hai preferito la famiglia. Hai fatto una scelta, e chi può scegliere si trova in una posizione di privilegio. Ci sono donne che si sono dedicate esclusivamente alla famiglia perchè non hanno avuto alternative, mentre altre, come me, hanno scelto “di scappare di casa al mattino presto e affannarsi in mezzo al frastuono per raggiungere una sede lavorativa, ecc. ecc.”. Non vedo perchè la mia scelta debba essere condannabile e la tua no. Considero il mio legame matrimoniale positivo e sono molto contenta di come sia cresciuto mio figlio.
Quanto dici sulle lotte del movimento femminista è, come minimo, carico di pregiudizi. Avresti dovuto conoscere il movimento dal di dentro come è capitato a me negli anni della militanza. Molti errori, soprattutto nelle frange estremiste, ma carico di una grande forza, entusiasmo, creatività, vitalità. E’ stato una pietra miliare nella storia delle donne. Ancora molti gli obbiettivi da raggiungere, molti i ripensamenti. Ma le piazze italiane del 13 febbraio mi fanno sperare in un rinnovato impegno femminile.

Scusami se insisto a proposito della legge sul divorzio. Il piglio che tu abbribuisci a Craxi apparteneva di fatto a Loris Fortuna che presentò la legge insieme ad un altro del Partito Liberale. Loris Fortuna si spese moltissimo, ma la grande vera battaglia di sensibilizzazione fu fatta dai radicali e dopo, al momento del referendum, anche dal movimento femminista. Ma la legge è stata approvata (1970) e sopravvissuta al referendum solo per l’appoggio del PCI. Craxi era soltanto compagno di partito di Loris Fortuna, era stato eletto in parlamento da poco e comunque quando Fortuna aveva già proposto la legge e inoltre in quegli anni si occupava d’altro.

Il rapporto Berlusconi-Putin va ben oltre il normale rapporto di interessi tra governi (e tu che, come dici, sai vedere oltre dovresti aver visto). Grandi pacche sulle spalle (atteggiamento odioso) e le numerevoli visite private di Berlusconi nella dacia di Putin senza offrirne spiegazioni danno adito a più di un sospetto. Vedi mai Report su Rai3? O la consideri una trasmissione comunista?

Per il resto, tra carta riciclata, Onlus, Conchita De Gregorio, Parmalat, Fassino e le Coop, comunisti straricchi, reti televisive e giornali comunisti... Beh, scusami se comincio a sentirmi un po’ affaticata dai luoghi comuni....

Ancora un abbraccio.
Clara

P.S. Solo due mesi fa in una normalissima clinica oculistica, nella stanza accanto a quella di Tonino, era ricoverata Livia Turco, ex ministro e una delle politiche di maggior spessore del PD ed ex PCI. Donna gentilissima e garbata era arrivata in clinica in metro e senza scorta. Le monache parlavano di lei (comunista da demonizzare) con grande ammirazione. Ti suggerisce qualcosa?

25.02

Clarita,
ripesco ora la tua lettera e chiedo scusa ma, sono giorni de fuego. Non ho l'energia per discutere di certi argomenti che sono, fra i tanti che ci affliggono, importanti a un certo livello ma che rimangono discorsivi, su altri piani. Dunque, divago.
Crescendo ho maturato una grande stima per la figura femminile nella sua migliore accezione. Io adoro le donne. Ritengo che la donna esista e l'uomo arranchi, poiché donna vuol dire l'universo intero ma donna, principalmente, per come la vivo io, è colei che, avendo la capacità di dare forma alla creazione, la rispetta nella sua interezza. In questa ricerca di completezza, c'è la qualità superiore di saper ricercare uno sviluppo illuminato dal massimo equilibrio dei sistemi, yin-yang. Non c'è vittoria per la donna laddove non si è cercata integrazione con l'uomo. Rimane una figura monca, destinata a una forma di fondamentale isolamento. Clara, a che serve arrivare in cima alla montagna e trovarsi carica di falsi allori??? I figli si sbandano, la famiglia non ha capo né piedi, non c'è il senso dell'amore e del rispetto uno per l'altro, del sacrificio per l'unione del nucleo familiare che compone l'ossatura della società civile tutta. Un tempo era anche, fortemente, l'ipocrisia a cementare. Oggi siamo cresciuti e potremmo utilizzare la maggiore consapevolezza per creare unione, non per combatterci una con l'altro.
Le donne, spesso, sono cresciute spinte a manifestarsi più femmine che donne. Anzi, sfruttatrici di se stesse a beneficio non dell'uomo, ma di tutte le comodità che l'uomo avrebbe potuto fornire. Opportuniste e arriviste. Malate di una malattia perversa: avere e potere. Molte hanno perso la via dell'Essere.
E' diverso. Lo è per me. E sono anni e anni che intorno mi vedo crescere orde di femmine che attraverso la spinta del profitto, del desiderio vano e bramoso di apparire, di emulare quelle che già, prima di loro, - poche volte, siamo onesti, arrivate per meriti... - si sono letteralmente arrampicate in cima, fosse pure a mezza via di una salita, comunque illusoria, - grazie al corpo.
Sono anni e anni che in tutto quello che i detentori del quarto potere hanno spinto a prendere come valido e indispensabile - il VUOTO assoluto - conta la fica e a chi la dai. Queste mi fanno pena e le madri mi fanno schifo. Chi le sfrutta, pure quelli, mi possono fare schifo, ma meno delle prime.
Le une e gli altri sono stati condizionati da anni di svendita di sé. Partirono con le famigerate veline, sono arrivate all'isola dei famosi, al puttanaio de il grande fratello e altro, altro, altro coacervo di sottosviluppati che però, sono applauditi, seguiti, emulati. Dignità o voglia di sfondare una parete di carta velina pagando con il corpo? Sorridenti e sculettanti, mezze nude. Quante povere imbecilli pensarono e hanno insegnato a pensare che fosse quella la via della miglior vita, almeno quel tipo di vita-morte che le scervellate ritenevano fosse auspicabile? Tanti genitori, direi madri, in particolare, - con poca o nulla tema di essere smentita -, fecero salti mortali per farle entrare a far parte di un cast, non importava quanto si dovessero vendere. Importante era "arrivare". Arrivare dove? A marcire dentro. Oggi, quella generazione di madri inneggia alla dignità. Cos'è la dignità? Ci potremmo scrivere un'enciclopedia. Ieri le femministe già si vendicavano di antichi torti vendendo la dignità delle figlie. Oggi, fin da ragazzine, hanno spesso imparato a svendersi da sole. Le madri le hanno scavalcate da un pezzo. I padri... che potere hanno?
Ieri sera a Matrix, la Rita Anna Armeni, colta da sonno e stanchezza, parlando della manifestazione di Piazza del Popolo, si è lasciata sfuggire una frase molto indicativa, e ha parlato di movente politico. Sullo schermo, una modella a sedere nudo svettante dall'alto di un manifesto. Un altro manifesto diffuso per le strade d'Italia, con su un bel didietro jeans-ato con in tasca, ripiegato a ben mostrare il titolo del quotidiano l'Unità, si mostra in giro senza provocare indignazione alcuna e senza che qualche militante alzi il dito contro. Io, nel mio piccolo, ci vedo istigazione a sbattere la femmina per terra, a finire di spogliarla e a farsela alla spicciolata. Poi, ovviamente, si comprano anche l'abituccio e il quotidiano. E lo scopo dei veri sfruttatori è raggiunto.
Ma ci volessero fare il piacere. Imbastitrici di mistificazioni che troneggiano su quelle giovani che forse, cresciute con l'idea che sputtaneggiare in giro per soldi e visibilità sfrenata sia la normale via di vivere la vita, si lasciano manipolare e divengono la sostanza malata e istigatrice.
E allora? La giusta battaglia si combatte ormai poco anche dietro le porte di casa. Poche sono rimaste le roccheforti del valore di base di una società: a famigghia, appunto. Non come luogo di omertà, ma come focolare che accoglie intorno a sé i suoi membri, ascoltando, compartendo pensieri, gioie e preoccupazioni; sostenendo, incoraggiando a crescere nella consapevolezza dell'Essere.
Accanto a tutto ciò, al di là di tutto ciò, non soffro dell'insofferenza tipica di certe correnti di pensiero. Una persona è ciò che è in base alle esperienze che ha saputo vivere, assorbire, metabolizzare, espellendo ciò che non si confaceva all'organismo, alla mente e allo spirito. Penso che ciascuno abbia sì, il diritto di scegliere i propri percorsi. Non sopporto, come dicevo prima, le mistificazioni consapevoli. Per il resto, siamo tutti perfettibili.
Io, lo sai, ne ho vissute tante, di esperienze. Non mi ritengo un'ipocrita, né una bacchettona e sviluppo una forma di orticaria psico-fisica nei confronti di coloro che sono talmente condizionati da non riuscire a guardare oltre una soglia indotta.
Le generazioni che sono seguite a certe forme di esasperazioni, sono spaesate. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, purtroppo. Io sono tra quei cittadini che, pur avendo votato a favore del divorzio e dell'aborto, - perché ai tempi mancava la consapevolezza dei mezzi e delle condizioni che avrebbero potuto aiutare a non cadere in situazioni che avrebbero portato ad affrontare quelle dolorosissime prove -, oggi rivedrei quelle leggi.
Sono passati i tempi in cui rispondevo a donne ingioiellate che venivano a fare campagna contro, nelle sale di Palazzo Rospigliosi, che le donne delle campagne che vivevano ancora forti situazioni di disagio, fosse pure alle porte di Roma, ancora zappavano la terra, inconsapevoli di cosa volesse dire contraccezione! Oggi tutto questo non ha più senso. Non lo stesso di tempo addietro. Se ci fosse educazione a un vero senso della dignità e della responsabilità, non sarebbe più ammissibile, almeno nella massima parte dei casi, accettare scusanti. Scopare per scopare, si usa la contraccezione. Non si uccide, dopo, per lavarsi la pancia.
E il matrimonio... non va più di moda. Il matrimonio spaventa. Il matrimonio è un impegno. Il matrimonio è un lavoro. E chi si sposa si lascia poco dopo perché non hanno imparato che la vita si affronta. Tanto però, hanno vissuto la bella sceneggiata fatta di finzione. Finzione ancora più colpevole, oggi, con tutto quello di cui possiamo essere informati. E la via di fuga, la convivenza, altra sceneggiata. Rifiuto della responsabilità che affrontata fa di una femmina una donna e di un maschio un uomo. E di entrambi, dei cittadini.
Le vere battaglie a salvaguardia della dignità della persona, uomo o donna, andrebbero imbastite fin dalla scuola primaria. Educazione alla vita, al rispetto, all'amore, alla responsabilità di ciò che si fa, alla comprensione del senso di una vita che ti nasce dentro. Educazione alla contraccezione, alla sessualità sana, alla ricerca di unione all'interno della coppia. Eros senza Agape produce il niente. Ma Amore... quanto pochi possono toccare Amore con mano, dentro al proprio cuore...? E guarda che non intendo la Teresa di Calcutta. Anzi, anche lei, per me, era una che usava la mente delle masse.
Il movimento nato in seno alle cosiddette femministe, lievitato a un livello energetico inferiore, - deviato e fuorviato da un fuoco di frustrazione e di rabbia e angoscia e furia, - tutte condizioni macerate a causa di condizioni fortemente drammatiche e inaccettabili -, secondo le mie percezioni, invece di produrre benefici, ha creato un baratro. L'uomo è stato "scippato" all'improvviso di ogni prerogativa, arrogante e prevaricatore che l'avessimo forgiato. L'occidente ha affrontato il dramma con atteggiamenti estremisti - si sarebbe forse dovuto guardare anche a meccanismi più orientali...
Femminismo si deve coniugare con donna, con difesa dei valori fondamentali della società. Femminismo, splendida spinta suprema alla procreazione, si deve coniugare con Uomo, figura che dobbiamo aiutare a crescere, non emarginandolo, deridendolo, calpestandolo, infangandolo. L'Uomo è il frutto di una Donna che non ha ancora trovato la giusta via per creare la COPPIA. La Donna ha lo scettro in mano e una grande regina insegna e educa. Non uccide. I figli in provetta sono una ben povera COSA. Meglio concepire con un uomo che si ama e che ci ami e ci rispetti. Ci sono ruoli cosmici che danno senso a ciascuna creatura, nella veste in cui è stata concepita. Così penso io, nemmeno fossi Zarathustra. E proprio perché amo le Donne, ritengo che nostro sia il maggior ruolo, quello più impegnativo. Siamo noi, principalmente, a crescere i figli. Femmine, e maschi. Siamo noi che li educhiamo. Siamo noi che li distruggiamo.
Il Premier, in tutto ciò c'entra come i cavoli a merenda. Ma forse, se avessi l'energia di continuare, riuscirei a infilarcelo. Due parole: la percezione di reato è diversa, indotta ad arte, nel suo caso specifico. Sento dire che per il buon Vendola sono decadute le accuse formulate attraverso lo strumento delle intercettazioni. Laggiù si truffano i cittadini tutti, alla grande, e con effetti devastanti sull'economia della provincia intera. Il povero Silvio, assalito da ogni parte da autosfruttatrici del proprio sesso, si deve dimettere!!! Ma dai!
ciao carissima, mia sorella mi reclama! ti abbraccio.

 





Lettera aperta a direttori de: Il Giornale, Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, L'Unità



Buongiorno,

dalla homepage di virgilio.it , tra i gossip, che tanto intrigano una certa categoria di lettori dalla vita probabilmente insulsa e insoddisfacente, e di cui stracampano certe testate, ho puntato questo:
"Gli angeli fashion della scuderia di Victoria’s Secret rappresentano col loro tipico sex appeal la festa degli innamorati di San Valentino"
Le solite foto di donne manichino praticamente nude e in apparente offerta di sé, costumini e biancheria inclusi, ma il bello è venuto a mo' di flash, all'aprirsi della pagina: una scritta rossa a caratteri edwardiani che dice:
"Ti Voglio Tanto Bere"
Dove sono e se vogliamo, dove sono rimaste tranquillamente nascoste, infognate, le sinistre donne della sinistra intellettualoide italiana (con la i minuscola, che per loro non spreco la maiuscola...). Vanno smascherate, quotidianamente e senza remissione! Sono abiette.
Mi rivolta che ci si arroghi il pretestuoso diritto di rappresentare anche me: donna, donnissima che nella vita ha saputo emanare il fascino di una femminilità ricca e dignitosa, - femminilità dono intrinseco a sostegno della continuazione della specie umana - persona, madre di quattro figlie, oggi nonna consapevole che guarda al futuro per sé e per una società da consegnare alla progenie, coniugata oltre procelle e marosi affrontati con i denti ma soprattutto con la forza di valori e amore che spronavano a superare i limiti di ogniqualsivoglia passione, fino alla vedovanza; imprenditrice di se stessa, amante delle arti e ad esse attivamente dedita, donna che fece la scelta della famiglia contro quella del contratto permanente alla FAO di Roma. E questo,quando le femministe imperversavano, nel tentativo - sacrosanto di per sé - di conquistare un giusto posto nella società fuori del contesto familiare. Hanno sbagliato il metodo e le intenzioni profonde erano distorte: competizione.
Oggi si sfrenano anche dietro al concetto impostato verso altre direzioni di "integrazione". Tardi e malamente. Di integrazione non sanno e vociferano, sproloquiando, di offese alla dignità, di donne che si ergono in difesa di un non meglio identificato profilo morale e del rifiuto della mercificazione...
Quante di esse hanno segretamente sperato di accasarsi bene, riparandosi le spalle e le terga da una vita di isolante impegno, o di riuscire a emergere, anche e perché no - eppur si nega - grazie, - se non a uno charme negato loro da madre Natura -, agli appoggi dell'Intellighenzia che per ogni rivolo imperversa?
E non è quella una forma di subdola, mascherata prostituzione?
La consapevolezza sospinge a edificare, il resto è demagogia sfrenata che innesca meccanismi di violenza nel tentativo di atterrare forze democratiche elette liberamente. Dietro quelle forme di imposizione populista c'è lo spettro di volontà tortuose e torturanti che mirano ad annientare la più grande e pericolosa delle conquiste umane: la Libertà.
Innumeri gli spunti - sempre, nel tempo - per esercitare il diritto di difendere la dignità della persona, ma l'opposizione si manifesta, ora, compatta e ottusa, contro il fondamentale aspetto del diritto finalmente acquisito, alla riservatezza dei fatti della vita privata. E non vale, quanto, artatamente o meno, inscenato e messo agli atti da organi che, più si inerpicano per certe vie e meno istituzionali e democratici si vanno connotando - che sfruttano sì, sfruttano mezzi di orrifica memoria per ribaltare il risultato di una volontà popolare espressa con l'incontestabile diritto di voto. Sento addirittura che c'è stata denuncia di tentata effrazione negli uffici in cui sarebbero conservati dossier e documentazione a carico del Presidente del Consiglio! Ma ci prendono per dementi?
Si indignano, gli alti rappresentanti della Corte Costituzionale e si dichiarano offesi! Io, mi dichiaro offesa da quanto la loro azione mira a puntare il dito contro:
noi cittadini che abbiamo votato e con convinzione sosteniamo il Popolo della Libertà e il diritto del Presidente del Consiglio a essere giudicato nella sede, dall'organo, nel rispetto dei metodi e nei tempi appropriati, - qualora si ravvisasse la necessità di farlo -. Saremmo dunque un Popolo di imbecilli?
Ulteriormente affermo che le alte cariche istituzionali hanno il sacrosanto diritto-dovere di continuare a esplicitare la propria funzione fino al termine del mandato, non solo a salvaguardia della propria funzione ma, e soprattutto, a tutela dell'immagine del Paese nella sua interezza e che l'individuo, persona fisico-giuridica, indagato solo ed esclusivamente per fatti avvenuti, e non costruiti e auspicati - venga poi perseguito a tempo debito.
E' la dignità del Popolo tutto che viene calpestata da certi rimestatori! Allora, dunque, chiunque potrebbe andare in giro, impunemente, a suggerire che il Presidente della Repubblica è un pervertito, un fantoccio in mano ai comunisti, e pretendere che venisse segretamente e vilmente intercettato al fine di ritagliargli sù un bel vestitino stretto come una corazza, a stritolarlo!
Certi manovratori hanno la protervia di definire l'Italia un "Bene Supremo". Ma a negazione, poi, nei fatti, di questo anelito di salvificazione della Patria, quotidianamente e di certo, nottetempo, si lavora svergognando, senza freno e senza pudore tale sacra immagine, agli occhi di un mondo che, lontano, non può giudicare al di sopra delle parti e viene sospinto a una forma di "visualizzazione creativa". Ah, il potere della parola e dell'immagine, che ben conoscono, coloro che detengono le redini del Quarto Potere, arma possente, democratica o reazionaria, a seconda del vento che lo ispira e dalle ideologie e gli interessi di coloro che ne sostengono i profitti.
Ma ancora una volta pretendono di renderci stolti, a credere che tutti possano qualificarsi quali paladini di una sovrana libertà dell'informazione. Il Popolo, quello democratico vero, cresce e lo dimostra, scaricando sempre più personaggi che, presi dal panico della sparizione dalla scena della vita pubblica - che di politico nulla hanno - si accartocciano su se stessi architettando incestuose coalizioni, in dispregio di un seppur minimo senso di rispetto civico!!!
Non c'è vergogna, poiché il Potere fattosi macchina di distruzione, non patisce sentimenti.
In ogni atto e parola, con particolare riferimento alle vicende in corso, Io, ravviso una feroce volontà di sovvertimento e mi ripugna vedere con quanta determinazione la macchina messa in moto tenda a stritolare un essere umano - a questo punto e, contrariamente a quanto sbandierato che la "Legge è Uguale per Tutti" e che un individuo è innocente fino alla condanna per colpevolezza! - colpevole di esistere e di essere ben presente e visibile.
Vieppiù mi ripugna, in quanto a fini di potere si tiene alto il vessillo sotto un vento unidirezionale, di un'etica e di una moralità utilizzata a senso unico, discoperta e disseppellita dai recessi dei tempi oscuri dell'Inquisizione, che di santo non ebbe alcunché, ad avvalorare l'appellativo che a tale parola veniva pomposamente anteposto!
Mi pregio, a chiusura, di fare un copia-incolla della celebre aria rossiniana, che messa a frutto non mancherebbe di ottenere nefasti risultati, per nessun infelice preso di punta.
"La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar."
Lettera firmata. 
LO,

fiera e libera pensatrice

Commento del 12 aprile 2014

**
Il Presidente della Repubblica, "preoccupato e responsabile". doveva esternare al Parlamento e invece di fare il ras manovrando da dietro le quinte, obbligarlo a prendere azione democratica. Il blitz è stato l'apice di un percorso minuziosamente organizzato. Il Paese era stato spinto ad arte verso un tunnel che avrebbe per forza condotto alle dimissioni di Berlusconi il quale si è visto costretto a farsi indietro, salvo, visti i fili tirati dai pupari internazionali a fini altamente speculativi, che gli avrebbero scaricato sulle spalle ogni colpa del disastro che altri stavano perpetrando contro l'Italia, Paese che ha sempre fatto gola agli speculatori. Fini aveva messo il primo tassello contro, e certo non si era mosso soltanto per insoddisfazioni proprie. Si è tanto parlato di compravendita di parlamentari: Napolitano ci ha messo sul groppone un novello senatore a vita, nella persona di Monti. Ultimanente, al fine di avere una maggioranza di parte ne ha nominati di sua giusta sponte, altri tre che proprio non ci necessitavano...
I media hanno impazzato contro, lavorando per creare nel popolo la sensazione di un dramma immanente da cui si sarebbe potuti uscire solo accettando il capestro Monti, forzato lì insieme a un gruppo di "esperti" che in breve hanno compiuto l'opera di distruzione predeterminata dai cosiddetti poteri forti, complice Napolitano, sì.
Formigoni afferma: operazione politica che mira a minare Napolitano. Ah, Ah!! La statura politica di Napolitano. Ha salvato l'Italia. Si vuol far credere a un complotto. Ma a chi volete prendere per i fondelli!!
Monti ha raccontato cose private. Vendetta personale? Ma che cazzo dicono? Lo spacciano per discorsi tra Napolitano e un privato cittadino, prima di Novembre. Poi Monti non ne può parlare?
Napolitano prevedeva il disastro e coltivava Monti??!!
Napolitano è stato chiesto per non lasciare il Paese allo sbando, con questa legge elettorale che la sinistra non ha mai voluto affrontare!
Formigoni sta cercando di ricrearsi una verginità! Gli servirebbe di più ricucirsi il c...o

Un articolo di Alberto Bagnai



 
DI ALBERTO BAGNAI

 (tre cubetti di ghiaccio, due dita di whisky, e taja ch'è roscio, anzi, era roscio...)

...e così, cari compagni, è arrivato il conto, vero? E ora tutti a biascicare compunti parole di circostanza: "È una perdita per la democrazia, una testata storica, Gramsci...".
Una perdita per la democrazia cosa?
Aspettate, riavvolgiamo il nastro. Torniamo a metà novembre 2011, volete? Il 13 novembre voi titolaste così: LIBERAZIONE.

e il 16 novembre io titolai così: I salvataggi che non ci salveranno.

Certo, avevo ragione io: i salvataggi di Monti non ci hanno salvato, come era evidente che non avrebbero fatto: Monti non era lì per salvare noi, ma per salvare i creditori esteri. Ma che voi, corifei del partito di "abbiamo una banca", aedi della sinistra serva particolarmente sciocca del capitale finanziario, poteste rendervene conto, questo nessuno ve lo chiedeva allora e nessuno ve lo rimprovera adesso.
Sarebbe ingeneroso chiedere a delle persone che non ce la fanno di andare oltre i propri limiti, non è certo per questo che perdo tempo a scrivervi, cari compagni.
No, il problema è un altro, lievemente diverso. Il problema non è che i miei lettori aumentano ogni giorno, e che il vostro giornale non viene ritenuto degno nemmeno di incartare il pesce. Il problema è un altro: vi siete accorti di quanta gente esulta su Twitter per la vostra indecorosa caduta? Vi rendete conto di quanta gente vi odia? Sì, vi odia, che è una cosa sbagliata, ma è purtroppo la parola giusta. Non vi ponete una domanda sul perché? Cosa avrete mai fatto, voi, mamme col pancione, vegliardi rispettabili, giovani dalla faccia pulita, per meritarvi l'odio di tanti lavoratori? Voi che siete "de sinistra", per di più, e che scrivete, anzi, scusatemi, fatemi dare un altro giro al coltello: scrivevate, dal giornale "de Gramsci".

Provo ad aiutarvi. Ad agosto del 2011, quando voi ancora prorompevate in stucchevoli querimonie sulla durata eterna del governo Berlusconi, io, in un articolo che conteneva tutta la storia degli anni successivi, avevo già detto chiaro e tondo che Berlusconi sarebbe stato sostituito perché era giunto il momento della macelleria sociale, ed occorreva quindi un personaggio che sembrasse di sinistra, quello che io chiamavo il macellaio dal grembiule rosso, perché sul grembiule azzurro, si sa, le macchie di sangue si vedono meglio.
Come facevo a capirlo?
In base a dati elementari, fornitimi da voi.
Il primo è che per voi, come per tutta la stampa di regime, il problema era la crisi di debito pubblico causata dalla malagestione e dalle intemperanze sessuali di Berlusconi. Ora, io non vedevo la crisi di debito pubblico (stava scendendo fino a prima della crisi), non vedevo il nesso causale fra scopate e deficit, mentre vedevo che la Bce ci chiedeva di flessibilizzare il mercato del lavoro (e anche questo me lo dicevate voi). Che c'entra il mercato del lavoro privato col debito pubblico? La discrasia fra terapia e diagnosi era troppo evidente. Il problema non era il debito pubblico, il problema era il debito estero, ed era quindi ovvio che i creditori esteri avrebbero mandato un loro Gauleiter, che avrebbe distrutto il nostro paese, lo avrebbe stritolato nel frantoio dell'austerità per estrarne il succo, fottendosene di tutto e di tutti. Per recuperare competitività bisognava distruggere domanda, creare disoccupazione: solo quella abbassa i salari al di sotto di quelli dei nostri concorrenti, pardon: fratelli nell'euro! Dopo lo hanno confessato. Prima solo pochi esperti di paesi del terzo mondo, come me, potevano vederlo, forse, perché in America Latina questo film è stato già girato tante volte, e quando veniva girato lì vi indignava, oh, come vi indignava: cattivo Pinochet, brutti i generali argentini, certo, tutto vero, sono d'accordo con voi, ma l'Italia?
Ecco, a voi, del paese, non fregava e non frega nulla, diciamocelo. Qui non ci sente nessuno, potete confessarlo, e anche se non lo confessaste, vedete, sarebbe inutile, perché tanto lo hanno capito tutti. A voi interessava solo che i vostri referenti politici, in qualsiasi modo, raggiungessero il potere. Non vi interessava nemmeno restarvene al calduccio, perché non riuscivate nemmeno a concepire che dentro al frantoio ci sareste finiti anche voi, voi così vicini ai potenti, voi megafono dei "buoni", voi fieri alfieri della battaglia contro il cattivo, contro l'unica causa di tutti i nostri mali, contro quello che andava tolto di mezzo, il prima possibile e in qualsiasi modo.
In qualsiasi modo. A valle tutti confermano quello che a monte mi vanto di aver visto: Berlusconi è stato deposto. Lo ha detto Geithner, lo ha detto Zapatero, lo ha detto Bini Smaghi, lo ha detto Sinn. Loro lo hanno detto dopo, naturalmente, ma con cognizione di causa, io prima, e il mio era solo un educated guess, ma non parliamo di me, non ne vale la pena. I miei lettori sanno già che quello che dico poi succede, e anche la vostra fine era da noi attesa con trepidazione. Ecco: parliamo di voi...
Avete acclamato l'avvento di un governo di sociopatici, espressione diretta di quelle élite europee criminali che, come dice il mio amico Alberto Montero Soler, hanno dichiarato guerra non tanto alle classi subalterne (questa non sarebbe una novità), ma alle stesse leggi della logica economica.  Avete legittimato come vittoria della sinistra, come necessario snodo "tecnico", la sconfitta politica più grave mai subita dalle classi subalterne in questo paese, avete cinto queste macchine di distruzione, i Monti, le Fornero, del peplo rosso che li legittimava come "de sinistra", voi, lo avete fatto, voi, per Dio, scrivendo dal giornale di Gramsci! Avete, per odio ideologico, trascurato di soffermarvi su un piccolo "dettaglio": che se anche quello che veniva tolto di mezzo era un vostro nemico, il modo in cui egli veniva eliminato era incompatibile con la sovranità democratica del nostro paese, era espressione non della volontà popolare, alla quale veniva accuratamente impedito di esprimersi, ma della volontà di élite che voi non potevate non vedere all'opera, a meno di essere dei completi idioti, e delle quali vi facevate ossequenti e proattivi zerbini, nella consapevolezza che vi avrebbero sempre protetto, che per voi un tozzo di pane ci sarebbe sempre stato. Avete acclamato come "liberazione", infangando il nome e la memoria della guerra partigiana, l'avvento di un regime pinochettiano, che si era fatta vanto e bandiera di restringere il perimetro dello Stato, cioè di riportare indietro le lancette della Storia, cancellando qualsiasi traccia di quel minimo di socialdemocrazia europea che si era riusciti a importare nel nostro martoriato paese. Avete, per anni, continuato a sostenere questo e i regimi successivi, senza dare un minimo spazio ad alcuna voce critica (e sì che trovarla non era difficile: ce n'era e ce n'è una sola, a sinistra), con la tracotanza di chi si sente al di sopra di qualsiasi legge morale, con la iattanza di chi pensa di potersi dispensare da qualsiasi dovere di solidarietà verso i propri prossimi morenti, quelli che scrivevano a me lettere come questa, che a voi nessuno ha mai scritto, perché nessuno ha mai pensato che foste persone, che aveste un'etica, una dignità, dopo aver visto quel titolo infame, nessuno ha mai pensato che poteste essere qualcosa di diverso da tramiti passivi, da ecolalici ripetitori di un messaggio scritto da altre mani, che a voi veniva consegnato solo perché lo legittimaste col vostro marchio. Avete tradito la vostra etica professionale, che vi avrebbe chiesto di fornire anche qualche fatto, oltre alle vostre porche e disinformate opinioni, e avete tradito la vostra appartenenza di sinistra, schierandovi senza se e senza ma con un regime del quale tutti, perfino Zingales, denunciano la matrice criminale, insita nella deliberata intenzione di usare la violenza economica come strumento di indirizzo politico, e tutti, perfino Fassina (Fassina, capite? Fassina? Siete stati sorpassati a sinistra perfino da Fassina!), perfino Fassina, disais-je, riconoscono il chiaro orientamento di classe, ovviamente a danno delle classi subalterne, alle quali voi, in tutta evidenza, ritenevate di non appartenere...
Ma quest'ultima deduzione era sbagliata!
Quindi, adesso, crepate, e se possibile fatelo in silenzio.
Non biascicate scuse risibili. La colpa ovviamente non è del web. Chi mente chiude anche sul web. Vedete, ve lo spiego con parole mie, quelle che tutti capiscono, tranne chi non vuole capirle. Per il regime ormai siete inutili. Il regime pensa di aver vinto. 40% in Italia (vedrai quanto dura!), 60% o giù di lì al Parlamento Europeo... E allora, sapete, siccome siete diventati inutili, siete sempre stati costosi, e non siete particolarmente belli da vedere (nonostante tutta l'arte di Klaus Davi) ecco che, come economia vuole, come vuole l'economia che piace a voi, quella delle riforme che tanto avete decantato, arriva la mannaia. Ve lo dico con molta semplicità e quasi nessuna acredine. Tutti i mentitori chiuderanno. Morirete tutti (professionalmente, s'intende). Qualcuno cercherà di farlo con dignità. Voi avete rinunciato anche alla dignità:Se proprio ci tenete ad esprimervi, prima inginocchiatevi sulla tomba di ogni suicidato, chiedete scusa a ogni moglie, a ogni figlio, a ogni fratello, a ogni sorella, a ogni madre, a ogni padre, che dal regime che avete appoggiato, dal regime che avete legittimato nel nome di Gramsci, ha visto sottrarsi il sostegno e l'affetto di una vita. Invece di esibire le vostre riverite pance, implorate perdono da quei lavoratori che avete tradito. Potete dire che non avete capito, potete dire di aver sbagliato, potete dire che vi hanno pagato per farlo, potete dire che stavate eseguendo ordini (questa l'ho già sentita, e funziona sempre). Ma non venite a dirci che la scomparsa di persone che si sono esibite in capolavori come quello che apre questo post è una perdita per la democrazia. Questo, vi prego, evitatelo: dareste a chi ancora prova a crederci, nella democrazia, un'idea drammaticamente errata di cosa essa sia in realtà. E questo sarebbe l'ultimo, e il più grave, dei vostri crimini contro la verità e il buon senso.

Invisibilità di una serie di scandali macroscopici. Ma qui, si punta il dito solo contro...



Egregio direttore,

come ha centrato la questione! Quante volte mi è capitato di vedere copie del quotidiano in questione – Repubblica -,  poggiate in terra davanti alle porte di casa di cittadini che non le hanno mai richieste in abbonamento: non ci sono etichette, tra l'altro. E quanta irritazione questa invadenza mi ha causato!

Mi capitò in un condominio di Firenze e assistetti anche alla scena di un "distributore" che suonava i campanelli: gli apriva un'anziana signora, ignara e inconsapevole, tra l'altro, di eventuali rischi e lui le faceva la cosiddetta pappardella per convincerla ad abbonarsi. Lo rimproverai dell'improprio utilizzo del citofono allo scopo di farsi aprire il portone per carpire la buonafede delle persone e di quel certo meccanismo invadente che forzava, indiscriminatamente, un quotidiano all'interno di abitazioni.

Mi è capitato di recente anche a Roma, in un condominio di via Luigi Rizzo. Certo, in tal modo, fra l'altro, anche per "Repubblica", il contributo per il numero di copie stampate aumenta a dismisura: ma questi macroscopici contributi all'editoria non scandalizzano nessuno? Meno male che i barboni si incartano nei fogli di giornale e magari, perfino Repubblica, l'Unità e altri, alla fine a qualcosa di buono servono! Ma nemmeno i barboni incartati fanno scandalo...

E conduttori già iper-remunerati, che hanno ormai invaso regolarmente anche gli spazi pubblicitari che seguono alle loro trasmissioni, non sono uno scandalo? Per non parlare di calciatori che incassano milioni di euro per tirare calci su uno stupido pallone... e che integrano, assieme alla sorridente mogliettina i già macroscopici introiti...

E che le signore conduttrici in particolare, siano tutte lì a sorridere come se fossero sull'orlo di una beatificazione, linde, pinte, abbigliate da grandi firme, ben pagate - e certo che sfoggiano quel sorriso demenziale - mentre il popolo delle donne che sta fuori affronta la vita reale, - laddove spesso non c'è molto da sorridere beatamente -, non sono uno scandalo?

E il nepotismo cui si improntano le assunzioni all'interno delle amministrazioni comunali, - per dirne una - non sono uno scandalo?

E che all'interno del Parlamento e di tutti gli uffici pubblici ci sia un mostruoso sovrannumero di persone impegnate a contare i giorni che, mese dopo mese, li separano dal fatidico anzi, per loro mitico, 27, non è uno scandalo?

E che Veltroni abbia detto che il quartierino a Manhattan per la figliola lo ha pagato con i proventi del suo libricino ('na schifezzuola imposta perfino alla biblioteca della cittadina fuori Roma in cui abito e dunque, suppongo, anche a tutte le altre biblioteche comunali, almeno quelle amministrate dalla Sinistra e che forse proprio per questa imposizione ha tirato su la somma per l'acquisto americano perché è di quei tempi il proditorio motto "yes, we can" - ma lui intendeva "yes, I can...", I can prendere per i fondelli i contribuenti Italiani!), non è uno scandalo?

E che in non si sappia più quanti siano i bambini italiani a doversi "integrare", fin dalle scuole primarie, dato il numero di bambini immigrati iscritti, non inquieta a sufficienza?

E che si ventilino demagogiche proposte di dare la cittadinanza a bambini figli di immigrati che hanno la ventura (sic) di nascere sul suolo Italiano (eh sì, certe parole le scrivo con l'iniziale maiuscola!!!), e che tutto questo ingurgiti milioni di euro delle tasse versate al fisco dai contribuenti che le pagano? E che questa sia, più o meno occultamente una disperata e vergognosa campagna  con cui si tenta la via dell'accaparramento di futuri voti, non è uno scandalo?

E che a fronte di quegli immigrati che hanno aperto imprese e che, dunque, versano contributi -tutti gli altri, quelli regolarmente assunti che si sono portati dietro familiari in quantità insostenibile che risultano a carico dei singoli lavoratori e perciò, tasse non ne pagano, bensì usufruiscono di ogni possibile agevolazione, non è un insulto alle tanto nominate "famiglie Italiane che non arrivano a fine mese, anzi, nemmeno alla terza settimana...", non è un insulto e uno scandalo!!!

E che in sovrappiù, che la Caritas gestisca un impero economico sulla pelle degli altri e sempre anche sulle tasche dei famosi e sovrannominati cittadini Italiani... non è uno scandalo?

E che le strade di RomaCapitaleCittàEternaCaputMundi, ai semafori, eliminati o quasi i pulivetri pakistani, ci si ritrovi davanti a presunti relitti umani, scalzi, tutti uguali che sembrano fabbricati in serie, uomini o donne - queste si sono aggiunte da poco -; e che zingari o barboni rimestino regolarmente dentro i cassonetti al fine di trovare oggetti da poter riutilizzare o vendere/barattare, non è uno scandalo?

E che i treni regionali continuino a essere infrequentabili, iper-affollati, puzzolenti e sporchi, non è uno scandalo?

E che l'Italia subisca un'affluenza incontrollata e ormai, disgraziatamente ahimé, incontrollabile, non è uno scandaloso affronto al sangue versato dai nostri avi, il cui sacrificio per garantire una vita prospera e sicura all'interno di benedetti confini, non è uno scandalo?

E che la cosiddetta "opposizione" di sinistra non abbia mai fatto, - che io ricordi -, il proprio dovere ma abbia, sempre, principalmente perseguito un disegno destabilizzante se non quando eversivo, e che tenti di impegnare il tempo del  Premier su situazioni che in apparenza non hanno a che vedere con il legiferare, non è uno scandalo? Dico "in apparenza", poiché certe forzature di poteri istituzionali altri, vanno assolutamente riportate entro termini democratici poiché il loro modo di agire si allinea su quelli della Stasi di recente, sanguinaria memoria! E qui punto sempre l'indice sul film "Le vite degli altri", che dovrebbe essere programmato intensivamente per tutti i livelli scolastici, salvo restando quelli primari...

Insomma, si potrebbe continuare ad libitum ma il concetto è chiaro: e Silvio Berlusconi sarebbe "il Male"? Ma ben vengano dieci Silvio Berlusconi!!!

Ringrazio il Giornale e i suoi collaboratori.