lunedì 27 giugno 2016

Lettera aperta e peregrina su visita al ns sior lu sindicu

Dimenticavo:
Cronachella di un tempo disperso tra scale e stanze e corridoi del palazzo comunale nuostro, e in seguito, faccia a faccia con lu sior sindicu. Mi sono dilungata, e al posto di un singolo aggiornamento su una singola questione, ho lasciato che pensieri e parole volassero... in libertade. Ah ah. Non ci devono essere abituati.
Dico: ma la manutenzione delle strade, che una schifezza sono? Mah, non sbaglio se nel bilancio inserito sotto la voce TASI (mi sembra quella, comunque, una di quelle sigle sibilline...) affermo che ce ne dovrebbe essere anche per quello scopo, oltre che per lo stipendio degli addetti alla polizia municipale (il max dei fondi della tassa sui servizi indivisibile va in quel pozzo...)?
Ah, risponde gliu sindico: ma io, (forse ha detto "noi") ho preferenziato il sociale. E si quasi illumina come un fiammero di quelli all'antica, al fosforo.
Io invece mi incazzo, e rispondo che a mmmia del "sociale" non mi arriva nemmeno l'odore. Però, questo sedicente "sociale", si mangia quel poco che mi spetta, per cui ho sempre pagato. Insieme alla mia famaiglia. IO, sono il SOCIALE. NOI, siamo il SOCIALE. Uhhh, ci vede, siamo qui, signor lu sindico!!!
No, lui non ci vede. Lui, probabilmente guarda oltre, e con gli occhiali sul naso, di quelli affumicati. Eh, lei non sa che situazioni c stanno in giro, dice. Ah beh, certo, penso, ma evito di cominciare quel tipo di discorso che sennò stavo ancora lì. Probabilmente a inveire. E comunque, certo che lo vedo, il sociale che intende lui. Stava già lì in chiaro, sui suoi manifesti elettorali. E lo vedo anche che passeggia acchitto e scanzonato, musica incollata alle orecchie e, al femminile, pantaloni pre-bagnati nella colla così che aderiscono meglio alle forme, tette al vento, gioiellini magari bigiotteria ma che je fa, sbrilluccicano comunque. E lo vedo pure nelle frutterie - come dire - sociali, che prosperano sul territorio, con licenza a tasse zero. Forever. Poiché allo scadere del triennio di beneficio fiscale la licenza passa a novello usufruttuario.

Ma di questo non l'ho accusato. Lui ancora non c'era. Però, a ben riflettere, adesso si che ci sta. E si vede che un certo sociale è più sociale di altro sociale che nemmeno per lui si vede che è sociale.
Comunque, un po' confuso mi è sembrato. Gli facevo presente che all'interno del Comune (uno per tutti, ovviamente) ha imperato e impera, probabilmente, il nepotismo. Mugghière, marito, figghiù, nepote, cumpare e cumpariello, probabilmente. Entrano dai buchi del gruviera, gli dico, poiché l'unica volta che ho fatto domanda per partecipare a un concorso (l'ultimo di cui ho avuto notizia, circa trent'anni fa), essendo ben qualificata, pensarono meglio di cancellare il concorso stesso. Poi, ovviamente, sono andati in Svizzera, a farsi svelare il segreto delle procedure per produrre quel ben formaggio pieno di buchi che i topi ci possono passare attraverso, perfino senza essere visti o notati, almeno finché lo scopo non è raggiunto. Lui si sconvolge quel tantinello e inalberato nega, nega pervicacemente di avere né moglie né parenti né amici proditoriamente infiltrati negli strati del potere comunale.
Mi è toccato spiegargli in parole semplici e povere e comprensibili che di certo non intendevo riferirmi a lui, appena insediato. Cazzo, a parte l'onestà della persona, e casomai lo si vuole dare tempo al tempo???
Ma quando gli ho reso chiaro il concetto che a me, del "sociale" come lo intendono lui e i suoi favoriti non me ne fotte una beata minchia, ha girato lo sguardo verso il monitor del computer per farmi capire che allora, se era così, a lui non gliene fregava una beata minchia di me. Anzi, data la posizione di favore, la sua minchia assurgeva al rango di emerita.
A proposito, quando sono entrata nella di lui pre-stanza (non era ancora arrivato), e ho visto l'occupante, le ho detto: ah, sei arrivata fin qui!
In seguito, chiesti lumi, sempre allu sindicu, come fu e come non fu che la persona accomodata dietro la bella scrivania fosse insiediata proprio lì, visto che la salita doveva essere stata lunga, sebbene, a riflettere, non faticosa - perché, e voglio dire... magari si poteva anche assegnare diversamente, lui, scuornusu, arrispunne:
l'ho scelta io.
Gasp. Non sapevo che gliu sindicu avesse tale strapotere. A saperlo... magari mi informavo meglio prima...
Per non parlare di quanto si affannano e si affaticano certe privilegiate. Un tempo, negli uffici della FAO, dopo il survey per capire se e quanto il personale fosse efficiente e necessario, gli impiegati di certi settori vennero messi, come dire, in piena luce: a controllarsi l'uno con l'altro, seduti dietro scrivanie, in spazi separati da pareti di vetro.
Qui, il vetro c'è, ma poiché lo spazio è unico, non c'è nemmeno bisogno di alzarsi dalla sedia per trascorrere del tempo in lieta conversazione.
Scusi, dico io, ma non si potrebbe risparmiare sul personale, datosì che non lo vedo sufficientemente impegnato, e ATTAPPARE le BUCHE???
E pensare che l'intenzione primaria che mi aveva sospinta a incontrarlo in sede (dopo averlo inutilmente interpellato più volte, anche per la via) era stata quella di verificare che finalmente avesse avuto tra le mani il mio esposto contro i sistemi messi in atto CONTRO la populascion. Eh... la sora segretaria, smarrita ma non troppo in quanto probabilmente adusa a certe sviste... dopo aver fatto dovuta ricerca sul proprio computer e aver individuato il documento in questione, l'ha stampato. Ma solo quando, avendo visto gliu sindicu entrare in Comune sono risalita fino al suo studio, finalmente, vedendomi ricomparire, glielo ha consegnato. Solo tre mesi. E sarebbe morto lì. Probabilmente è morto comunque, lì. Anche se gli ho perentoriamente chiesto di venir informata sulla sua opinione in merito. Certo, venire spiata allo scopo di essere beccata in fallo e bellamente multata per processionare non tolte... Carini, eh... Ovviamente, poiché se non erro si va abolendo il reato di omissione di atti d'ufficio, che ari-minchia gliene fotte?
Un tempo si diceva 'a da veni' Baffone. Oggi non aspettiamo a nisciuno in particolare. Potessi andarci io... Mi basterei da sola!

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